Uno vale ancora uno secondo Beppe Grillo il rottamatore?

C'è una nuova fase nel movimento grillino: già qualche settimana fa, il neorottamatore Beppe Grillo ha di fatto liquidato i Meet Up pubblicando una lettera di Roberto Fico e Ale Di Battista. Adesso c'è uno step successivo: quella che va fatta selezione all'entrata.



Secondo Beppe Grillo - sul palco per celebrare i 10 anni del Meet Up di Brescia - hanno sbagliato, nel 2013, a imbarcare tutti, sono andati a braccio. Ma questo implica che uno non vale più uno. Che la casalinga di Voghera non può fare il ministro del tesoro. Una specie di ammissione di colpa che evidenzia come «la gente» non sia necessariamente in grado di offrire il meglio alla politica solo per essere onesto (cosa che comunque non guasta mai). In ogni caso la fase due prevede che i Meet Up saranno controllati, vagliati, autorizzati dall'alto: come le vecchie sedi di partito. E quindi rottamata la rivoluzione.

Che poi, alla base di tutto ciò, è bene che ci sia una scelta di fondo chiara: se si ritiene che nella gestione di uno Stato ci siano persone preparate, oltre che ovviamente oneste, allora la casalinga di Voghera per quanto onesta dovrà prepararsi al compito di fare il ministro del Tesoro. Se ognuno può far tutto, purché sia onesto, e allora tocca tenersi sciachimisti (già pubblicamente sbertucciati da Grillo nel 2006), bufalari e cazzari di ogni genere, e gente che crede che nelle riunioni Bildeberg chissà cosa si faccia o che vede complotti di ogni tipo, come Carlo Sibilia che non si sottrae mai nemmeno sui social).

Una dichiarazione di Travaglio rende bene l'idea di certe persone: “...ci sono i fissati monomaniaci che si fanno l’idea che tu sia un servo delle banche perché non parli del signoraggio o un servo della Cia perché non parli delle scie chimiche”, Marco Travaglio intervistato da Polisblog.