11 dic 2013

Illegittimità, paradossi e panzane.

Va fatta una premessa: non è pensabile che Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica si dimettano in contemporanea, salvo voler consegnare il paese alla criminalità o a qualche dittatore pazzo. Ne abbiamo avuto uno, si chiamava Benito, e penso basti. 


Piuttosto vanno fatte nuove elezioni con un nuovo sistema elettorale. Un sistema semplice semplice: proporzionale puro a doppio turno, per votare una sola Camera. Nel primo turno ognuno vota per chi vuole, passano i due schieramenti che maggiormente hanno ottenuto voti. Nel secondo turno gli elettori dovranno scegliere per l'uno o per l'altro schieramento. Il governo è sfiduciabile solo tramite mozione di sfiducia.

Chi sostiene che l'illegittimità del porcellum dovrebbe portare a dimissioni propone una situazione paradossale. Ad esempio parlamentari pentastellati dicono che Parlamento e Governo sono illegittimi, ma decidono di non dimettersi in blocco decidendo, scientemente, di permanere nella loro situazione di illegittimità. Perdendo ogni credibilità, abbaiando di cose che non sanno (vedi l'impeachment del Presidente della Repubblica, ad esempio).

Ma, paradosso dei paradossi, se si volesse sostenere che tutti gli atti prodotti da Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica debbano essere cancellati perché illegittimi, allora anche la sentenza che dichiara l'illegittimità del porcellum è illegittima: 1/3 dei membri della Corte Costituzionale, difatti, sono nominati dal Presidente della Repubblica ed 1/3 dal Parlamento in seduta comune, considerato ugualmente illegittimo.

Ascoltatemi: non dite panzane, piuttosto adoperatevi per risolvere i problemi.


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