11 mar 2013

La magistratura politicizzata e l'aria fritta

È bene subito dire che quando si parla di magistratura politicizzata si parla di aria fritta sostanzialmente. Cosa si dovrebbe fare, accusare o condannare Bersani, Di Pietro o Monti per qualcosa che non hanno commesso per compensare le accuse o le condanne a Berlusconi? O astenersi dall'accusare o condannare Berlusconi, se gli altri si comportano correttamente? 

Sarebbe una visione assurda della giustizia, e sul tema basti sapere che quando si avvia un'indagine non c'è solo il PM che opera. Per specifici atti di indagine - convalida arresti, misure cautelari et similia - c'è un giudice, terzo ed imparziale, che decide sulle istanze del PM. 

Giudice terzo ed imparziale che decide - salvo per atti che per essere efficaci sono necessariamente da compiere a sorpresa come intercettazioni o perquisizioni - sempre dopo aver ascoltato la controparte. 

Quando si decide per il rinvio a giudizio c'è un altro giudice, fisicamente diverso, che decide se tutte le prove raccolte bastano o meno per sancire il rinvio a giudizio. Nel caso di rinvio a giudizio ci saranno da uno a tre giudici in primo e secondo grado. Più la Cassazione. 


Non mi stancherò mai di dire che occorrerà sempre valutare se i giudici lavorano bene o male, esattamente come occorre fare con i politici. Se poi vi divertite a discutere del nulla, non sarò della partita.

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