17 mar 2011

Cosa non siamo riusciti a fare in 150 anni.

 150 anni sono troppi per capire che la cultura è un vero, forse il principale, valore unificante di un popolo specie se possiede un patrimonio come il nostro. Gramellini, a Parla con me, ha detto una cosa saggia: la cultura è il nostro petrolio.
Troppi per capire che le cariche pubbliche vanno esercitate con dignità, come prevede la nostra Costituzione e come prevede il più banale buon senso.


Troppi per non essere riusciti a debellare la corruzione (siamo il 67° paese meno corrotto secondo Trasparency International), le mafie e l'evasione fiscale (siamo primi in Europa).


Troppi per essere considerati un paese parzialmente libero di esprimere le proprie opinioni.

Troppi per non aver abolito le province nonostante siano d'accordo i partiti di Di Pietro, di Berlusconi, di Casini, e di Bersani.


Festeggiate, festeggiate pure, voi che ci riuscite. Purché, poi, tutto serva a fare quello che non siamo riusciti a fare in 150 anni di storia ... auspicabilmente non nei prossimi 150 anni. Grazie.

6 commenti:

  1. Di cose non fatte in 150 anni purtroppo sono tante da elencare, forse una sola mi preme di far notare e cioé: "NON SI E' FATTO ABBASTANZA PER SEMINARE E FAR FIORIRE NEL CUORE DI TUTTI GLI ITALIANI DAL NORD AL SUD L'AMOR DI PATRIA".
    Se fossimo stati abituati ad amare lo stato oggi non avremmo da combattere tutte queste forme di malessere che ci rendono ridicoli agli occhi del mondo.

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  2. Condivido in pieno Saverio: un po' di amore per la nostra patria potrebbe fare molto per renderla migliore.

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  3. Di qui a centocinquanta anni dobbiamo (meglio dovranno perchè noi non ci saremo) celebrare la festa del Mondo unito, altrimenti il pianeta non sarà più abitabile per gli uomini. Allora noi italiani dobbiamo migliorare e in fretta.

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  4. Caro Francesco l'idea in sè della festa del Mondo Unito mi piace. Uniti soprattutto nel rendere migliore ed abitabile questo mondo. Mi sa che per noi italiani occorre avviarsi, forse siamo già in ritardo.

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  5. coraggio, non guardiamo ai 150 anni che rappresentano la nostra storia di Italiani, ma agli innumerevoli secoli in cui siamo stati divisi e assoggettati al dominio degli invasori. Ciò può farci coltivare la speranza di crescere come popolo e come nazione.
    E' stato bello festeggiare, ma non facciamo avverare il proverbio: "passata la festa, gabbato lo santo!"
    buona giornata

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  6. Wiska senza dubbio anche questo è un aspetto da considerare. Hai fatto bene a proporlo.

    Condivido il tuo stesso timore: non ricordiamoci dell'Italia solo in occasione dei suoi 150 anni, ma ogni giorno e per ogni cosa noi facciamo.

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Pubblicherò tutti i commenti che non insultino me o altri, nemmeno se le persone che insultate mi stanno antipatiche.

Piuttosto se volete la mia eterna riconoscenza .... condividete, please.

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