7 ago 2010

Ma siamo davvero un paese civile?

Mi rendo conto che il tema dell'omosessualità non è un tema propriamente estivo, ma forse è il caso di fare una piccola pausa nelle nostre vacanze, risvegliare il cervello dalla tipica pigrizia estiva e riflettere: in Argentina, in cui il 91% della popolazione si stima sia cattolica) hanno legalizzato per i gay le nozze, le adozioni, il congedo famigliare e l'accesso alla sicurezza sociale. I cattolici, quelli ovviamente più pacifisti e non violenti (quelli che se potessero partirebbero armati fino al collo per le Crociate) hanno dato vita a proteste anche violente.

La Corte Suprema del Messico ha ritenuto che la norma che consente a Città del Messico il matrimonio tra persone dello stesso sesso non viola la norma che costituzionalmente protegge la famiglia. In Portogallo a Maggio 2010 il cattolico Anibal Cavaco Silva (che non è il neo acquisto del Cesena) ma il presidente portoghese ha firmato la legge che consente i matrimoni gay. Così avviene in Olanda (2001), in Belgio (2003), in Brasile (2004) in Spagna (2005), in Islanda (2010), in Sudafrica (dal 2006, unico stato africano), in Svezia ed in Norvegia (2009) ed in Canada (2005).

Andorra, Austria, Colombia, Croazia, Danimarca (primo Paese al mondo ad autorizzare, nel 1989, il matrimonio civile o partenariato registrato tra omosessuali), Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Svizzera, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Regno Unito, Uruguay: sono i 17 paesi al mondo (in ordine alfabetico) in cui sono consentite, ancorché con nomi diversi e con discipline talvolta un po' diverse, le unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Negli USA la situazione è ancora controversa. Nei paesi asiatici e nei paesi africani, ad esclusione del Sud Africa, l'omosessualità non è tutelata in alcun modo, anzi molte volte
anche il semplice sospetto è considerata reato ed è severamente punita dalla legge.

L'Italia (e la Grecia) non tutelano in alcun modo la minoranza omosessuale, anzi (almeno in Italia) questa viene discriminata sempre di più, e nel modo più subdolo: perché, a parole, si manifesta rispetto tutti. Il mondo ecclesiastico, quel mondo che predica ipocritamente tolleranza ed amore, considera gli omosessuali come contro natura, ma una parte di questo mondo ecclesiastico copre i pedofili; il mondo politico, in modo ugualmente quanto unanimemente ipocrita, sostiene di tutelare e rispettare le minoranze ma il PD di Bersani a suo tempo fece un papocchio indegno; il partito del non amore almeno s'è risparmiato un casino.


Siamo, tra i paesi civili, l'unico paese, con la Grecia, a tutelare i diritti degli omosessuali. Vuoi vedere che allora non siamo un paese così civile?

4 commenti:

  1. L'Argentina avrà pure il 91% della popolazione cattolica ma non ha il vaticano fra i coglioni. Il problema è tutto lì.
    Anzi per essere precisi è tutto QUI!

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  2. Non posso che condividere, saggia osservazione.

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  3. Tutto giusto Sandro, solo l'inizio del pezzo non mi piace... Non si può considerare l'omosessualità come un "argomento" e dire che non è un tema estivo... Mi pare inesatto e indelicato... L'omosessualità e un orientamento sessuale e se ne può parlare ad Agosto come a Marzo tranquillamente, specie se si parla con cognizione di causa come fai tu.

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  4. Capisco, se da un lato son contento che secondo te parlo del tema con cognizione di causa, d'altro canto mi spiace se possa risultare indelicato o offensivo.

    Il senso dell'incipit è che in genere in estate si bada a non riflettere su temi di maggiore delicatezza ed importanza come l'omosessualità ed i diritti civili in genere, e l'argomento principe "se semo presi er calippo e a bira"; la prova costume; le code in autostrada riproposte sempre come un'emergenza (quando mai in effetti il 1° agosto ci sono code in autostrada).

    In questo senso l'omosessualità non è un argomento (nel senso di tema di discussione e di riflessione) propriamente estivo, ma proprio per la sua importanza concordo con te che se ne può e se ne deve parlare tutto l'anno (altrimenti avrei rimandato l'articolo a settembre).

    Se ne può e se ne deve parlare anche se magari siamo in ferie in riva al mare e non ci va di affrontare discussioni su temi più seri, anche perché d'estate si tende ad una maggiore pigrizia anche mentale, che è anche fisiologica probabilmente se si lavora tutto l'anno.

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