21 gen 2010

Mal'aria 2010: il rapporto di Legambiente.

Legambiente ha pubblicato il rapporto Mal'aria 2010 e la situazione non è certo confortante per le grandi città. Il nostro paese ha uno degli indici di motorizzazione al mondo pià alti: 600 autovetture per ogni 1000 abitanti, contro una media europea di 463/1000. Se restringiamo lo sguardo sui comuni, la situazione è peggiore. Prendiamo la città di New York: la sola area comunale, nel 2008, conta 8.363.710 su 1214 km2 (tredicesimo comune più popolato al mondo). New York, secondo Legambiente, conta 20 auto ogni 100 abitanti (1.672.742 autoveicoli). Roma conta 2.731.443 abitanti (circa 1/3 degli abitanti di New York), su una superficie di pochissimo superiore (1285 km2) ma conta 76 auto ogni 100 abitanti (circa 3,5 volte il comune di New York) e conta un 1.912.010 autoveicoli. Analogamente se New York contasse 76 autoveicoli ogni 100 abitanti dovrebbe contare più di 6 milioni di autoveicoli.

Cosa fare? In primo luogo occorre un nuovo approccio al problema anche perché secondo Legambiente le amministrazioni delle grandi città non hanno fatto granché per migliorare la situazione.

In primo luogo, quindi, assicurare al trasporto pubblico di superficie la possibilità di una maggiore fluidità estendendo il più possibile la rete (assai scarsa) di corsie preferenziali. Un’azione di questo tipo potrebbe assicurare due risultati immediati, quasi a costo zero: la sottrazione di spazio alle automobili e una reale concorrenzialità del bus rispetto alle vetture private.

Significa, quindi, inserire il più possibile corsie preferenziali riservate e controllate elettronicamente con la possibilità di multe salate per chi viola il varco; significa aumentare le zone a traffico limitato, che invece diminuiscono da 2.35 a 2.08 mq per abitante, e le isole pedonali, che rimangono immutate: 0,35 mq. per abitante.

Secondo Cittalia, nel 2009 la velocità media degli autobus, nelle città di Roma-Milano-Napoli-Torino-Genova varia dai 10 km/h di Napoli ai 15 km/h di Genova e risulta essere sempre più lenta della velocità in auto (dal 42% di Genova, con una velocità media delle autovetture a 2 25 km/h al 51% di Napoli, 21 km/h per le autovetture).

In secondo luogo Legambiente propone un semplice calcolo: 2x5. Cos’è questo calcolo? E’ l’ingombro di un posto auto, che misura appunto 2x5 metri, ossia 10 mq. Ciò vuol dire che per esempio in una città come Milano per far posto alle 800mila auto che arrivano ogni giorno da fuori più le 820mila auto di proprietà dei residenti, in tutto si sacrificano alla sosta oltre 16 milioni di mq, 2250 campi da calcio, quasi il 10% del territorio cittadino. Spazio destinato ad abitacoli privati che rimangono fermi e inutilizzati per il 90% del tempo. E aumentare strade e parcheggi, come ormai è acclarato, vuol dire solo attrarre più traffico.

Al contrario si dovrebbe trovare un prezzo per l’occupazione di tutto questo spazio urbano per trovare un prezzo di mercato equo per un bene assai scarso (lo spazio urbano) che fino a oggi è stato "offerto" gratuitamente agli automobilisti. Legambiente ha provato a immaginare una romanizzazione della congestion charge londinese: ad esempio a Roma un pedaggio di 2 euro per il Grande raccordo anulare farebbe incassare 328 milioni di euro l’anno. Una somma consistente che permetterebbe all’amministrazione capitolina (così come alle altre che dovessero incamminarsi su questa strada) di avere risorse fresche per costruire, velocemente e con un’invidiabile autonomia finanziaria, nuove infrastrutture di trasporto collettivo.

Quali danni provoca l'inquinamento atmosferico? Malattie cardiovascolari, polmonari, ricoveri e decessi. La tossicità delle polveri sottili dipende dal fatto che date le piccole dimensioni, riescono a penetrare in profondità nell'apparato respiratorio.

Il fenomeno del car sharing è diffuso? In quante città italiane le metropolitane sono aperte 24 ore su 24? A quest'ultima domanda posso già dirvi che a Napoli la metropolitana collinare chiude alle 23:15.




Ad ogni buon conto, ho già pubblicato sull'home page il rapporto 2010 di Legambiente che sarà sempre consultabile nella sezione del presente blog DOCUMENTI.

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