8 ott 2009

Lodo Alfano incostituzionale & caso Mills-Berlusconi.

Come sapete sicuramente, ieri la Corte Costituzionale ha dichiarato il Lodo Alfano in conflitto con l’articolo 3 e con l’articolo 138 della Costituzione. Questo vuol dire che si è violato il principio di uguaglianza e che sarebbe necessario cambiare la Costituzione, che per fortuna è una cosa non facilissima e men che mai rapida, per inserire il lodo Alfano (ex Lodo Schifani). Il principale pensiero va al processo Mills che adesso ripartirà anche nei confronti di Silvio Berlusconi.


Ne approfitto per fare una parentesi e per rimandarvi alla rinnovata sezione Approfonditamente: qualche mese fa è nata con una veste diversa ma dall'idea ancora attuale di sapere cosa dicono all'estero di noi sui temi più importanti, dato anche che quando si parla di Berlusconi non potranno essere sempre e comunque tutti comunisti-complottisti-anti italiani. Letterman che ha massacrato Bush per otto anni di mandato non è stato mai una volta indicato come antiamericano. Adesso ho sviluppato meglio l'idea anche graficamente, e la sezione - che dovrà essere ampliata - si estenderà anche ad altri temi (non solo Silvio). Tutto questo anche sulla scorta del fatto che ogni giornalista che non sia in cattiva fede ha un suo stile e può mettere in luce un aspetto trascurato da altri. Confrontare una rassegna stampa di diverse notizie è solo utile. Si accettano segnalazioni di stampa rigorosamente estera su argomenti già pubblicati o che vorreste fossero pubblicati di temi che riguardano prevalentemente l'Italia o comunque di grande interesse generale (all'interno della sezione trovate le indicazioni necessarie).


Chiusa parentesi, ritorniamo al caso Mills. Ho iniziato la sezione di cui sopra proprio dal caso Mills perché è stato ed è tornato di stretta attualità. A volerlo analizzare (ricordo che siamo ancora in primo grado) volendosi formare un’idea esclusivamente dalla stampa estera, emergono i seguenti elementi prevalenti:

1) Jessa Tewell - moglie di David Mills ed ex ministro del Governo Blair - secondo alcuni analisti politici inglesi sarebbe stata danneggiata politicamente in patria dallo scandalo del marito in Italia, mentre il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano che proprio nel paese che governa è direttamente coinvolto in un processo per corruzione, continua a governare impunemente senza che abbia alcun tipo di problematica politica.

2) Tale situazione crea - o dovrebbe creare - un tale imbarazzo da portare a dimissioni immediate ed incondizionate, solo che in Italia non succede.

3) Sia i pochi mezzi di comunicazione che non appartengono a Silvio Berlusconi, sia la gran parte dell’opposizione politica e civile è incapace di contrastare validamente Silvio Berlusconi e questo è un vantaggio per lui.

Di seguito alcuni stralci degli articoli sul caso Mills-Berlusconi che trovate in versione integrale nella sezione:
Tomasz Bielecki - Gazeta Wyborcza - 18/02/2009
L’ombra dell’affare Mills e di altre accuse di corruzione non disturbano i sostenitori di Berlusconi, che o credono nel complotto dei giudici di sinistra o – forse più spesso – ritengono la corruzione un’abilità pregevole, senza la quale sarebbe difficile rimanere nel mondo degli affari italiano.

Eric Arends - corrispondente da Roma del de Volkskrant - 20/02/2009.
Temo di essermi lasciato guidare troppo dall’andamento delle cose che caratterizza una normale democrazia. L’ho scritto perché in una democrazia è consueto che in casi di questo genere il premier finisca ”in grande imbarazzo” – persino qualora una legge lo protegga da procedimenti giudiziari. In una normale democrazia la gente ne parlerebbe scandalizzata. I giornalisti metterebbero il premier in seria difficoltà con domande scottanti, se il ministro non si fosse già dimesso di propria volontà.


In Italia questo genere di ovvie reazioni è inverosimile. L’ANSA ha rimosso dal suo sito internet la notizia della condanna di Mills già la sera stessa. Il telegiornale del primo canale italiano ha riportato la notizia solo dopo 19 minuti. L’argomento è durato esattamente un minuto. Il notiziario dell’emittente di Berlusconi “Rete 4″ ha completamente ignorato il tema.

Peter Propham - Corrispondente da Milano del The Indipendent - 23/02/2009
Grazie alla prescrizione è improbabile che il piccolo problema milanese di David Mills si trasformi in tempo trascorso in prigione. Ha molti amici potenti a Londra, e si sta probabilmente ridendo del processo a qualche cena a Islington mentre sto scrivendo. Ma la connivenza con la perfidia italiana di un uomo così vicino alla vetta del partito laburista è moralmente oltraggiosa.

Eric Arends - Corrispondente da Roma del de Volkskrant - 28/03/2009
L’Italia come paese democratico sta molto peggio di quanto molti credano. Ciò dimostrano le misure per la limitazione della libertà che questo governo sta prendendo o preparando (come la prigione per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni telefoniche degli indiziati; pressione politica su medici e insegnanti per denunciare gli immigrati illegali alla polizia; limitazione dell’indipendenaza del potere giudiziario).

Ma lo stato preoccupante delle cose si rivela soprattutto nel modo apatico in cui stampa e pubblico ultimamente reagiscono a questo genere di piani. L’Italia si abbandona sempre di più alla realtà altamente colorata con cui viene abbindolata dall’apparato di potere di Berlusconi.

Ringrazio il blogger L'informatico che mi ha aiutato a risolvere un problema relativo alla visibilità del blog. Mi scuso con tutti coloro che hanno sofferto il problema.

2 commenti:

  1. meno male il lodo alfano è stato bocciato qua si e vista la vera democrazia e la vera applicazione della legge anche contro i forti

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