Già qui c'è un ottima ragione per cominciare a smetterla di generalizzare ogni qualvolta è un romeno a violentare una donna o un bambino. La gravità è ugualmente alta, e in modo severo devono essere processati e giudicati tutti i violentatori/pedofili.
Ma oggi credo si aggiunga un altro tassello fondamentale. Un romeno - un bambino per la precisione - lunedì scorso avrebbe subìto abusi da un italiano. La notizia è di lunedì ma emerge oggi - sabato - con cinque giorni di ritardo e con tutti i condizionali del caso (peraltro necessari) quando si accerta una verità così delicata. Non so perché ma a ruoli invertiti - violentatore romeno e donna/bambino italiani - a momenti dichiaravamo guerra alla Romania. Sarà un caso?
In realtà l'attenzione è tutta su cosa ha detto Berlusconi a Sarkozy: Ti ho presentato la tua donna. No no: hai studiato alla Sorbona. Nel frattempo a Berlusconi è morta la sorella e quindi ha di meglio da fare che rispondere a queste cose per certi versi futili.
In questo caso emerge una sorta di doppia verità sulla dipendenza da gaffe del premier: Berlusconi troppe volte ha utilizzato frasi di dubbio gusto (ne ho collezionate 23 dal 2001 ad oggi ed accetto segnalazioni), ma non sempre occorre rimarcare a parole l'inopportunità di una battuta fuori posto (anche se rimane una battuta fuori posto). Adesso a quanto pare due parlamentari (tra cui l'Onorevole Concia) vogliono denunciarlo alla Corte di Giustizia (pieno di magistrati notoriamente comunisti e scappati dagli USA all'epoca del maccartismo) per il disprezzo che avrebbe manifestato in questa occasione, ma anche quando disse ad una precaria di trovarsi un miliardario per sistemarsi.
Le comprovate e comprensibili reazioni negative della stampa internazionale di ogni colore a Berlusconi inevitabilmente servono a molto poco, così come il rilevare, seppur giustamente, come sia sconveniente per un Premier (di 72 anni, quindi non un giovanotto imberbe) non pensare a ciò che si dice.
Comunque sia se invece di vantarsi di dire quello che si pensa si pensasse a quello che si dice, probabilmente le gaffe potrebbero essere di meno.