Oppure l’iPhone con connessione ad internet senza fili. Lo scorso 11 luglio c’erano file interminabili nelle rivendite Tim e Vodafone. Quasi un evento mondiale, peccato che in Italia la connessione senza fili è scarsamente diffusa. Quindi molte persone che, sentivo al telegiornale, si dichiaravano soddisfatte di essere le prime persone in Italia ad avere l’iPhone ora come ora utilizzeranno un oggetto che costa l’ira del Padreterno ma che forse non vale la spesa, date le molte perplessità che comunque l’iPhone ha suscitato. Perplessità relative appunto principalmente alla scarsa disponibilità della rete wireless in Italia ed ai costi delle tariffe ed al prezzo completamente omogeneo in ogni parte di Italia dell’iPhone. Ma penso che se ci si sente realizzati completamente dal possedere l'iPhone, ma anche qualunque altro oggetto di cui si può fare anche a meno, nella vita si può essere tranquillamente considerati dei falliti che camminano.
30 lug 2008
Omogeneità di atteggiamento, anzi conformismo.
Oppure l’iPhone con connessione ad internet senza fili. Lo scorso 11 luglio c’erano file interminabili nelle rivendite Tim e Vodafone. Quasi un evento mondiale, peccato che in Italia la connessione senza fili è scarsamente diffusa. Quindi molte persone che, sentivo al telegiornale, si dichiaravano soddisfatte di essere le prime persone in Italia ad avere l’iPhone ora come ora utilizzeranno un oggetto che costa l’ira del Padreterno ma che forse non vale la spesa, date le molte perplessità che comunque l’iPhone ha suscitato. Perplessità relative appunto principalmente alla scarsa disponibilità della rete wireless in Italia ed ai costi delle tariffe ed al prezzo completamente omogeneo in ogni parte di Italia dell’iPhone. Ma penso che se ci si sente realizzati completamente dal possedere l'iPhone, ma anche qualunque altro oggetto di cui si può fare anche a meno, nella vita si può essere tranquillamente considerati dei falliti che camminano.
16 lug 2008
Spreco di risorse.
Analizzando la prima parte del problema (risparmi energetici) mi chiedo come mai, specialmente in una città come Napoli che spesso e volentieri ha splendide giornate di sole, i semafori non siano dotati di pannelli solari (come spesso capita di vedere per le segnalazioni lampeggianti in autostrada) e soprattutto vien da domandare conto e ragioni del mancato uso di semafori con lampade a led. Questi due investimenti abbatterebbero radicalmente la spesa energetica per gli impianti semaforici (magari sarebbe da fare anche per l’illuminazione pubblica). Secondo la Fire (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia) i semafori a led, rispetto alle lampadine a filamento, hanno un consumo fino all'80% in meno, una durata fino al 20% in più, e quindi una riduzione della manutenzione ed infine una maggiore sicurezza (essendo maggiormente visibili).
Sotto altro aspetto, tuttavia, talvolta i semafori regolano poco traffico, e quindi sono sostanzialmente inutili. Mi riferisco, in prima battuta, a tutti quei semafori che si trovano a disciplinare il traffico di una strada principale con le stradine laterali.
Essendo stato a Genova per motivi personali, ho notato anche lì una proliferazione di semafori, con problematiche analoghe a quelle già accennate, ma ho pure notato l’utilizzo, in alcune parti strategiche, dei sottopassaggi, per di più attrezzati: in pratica a Genova i sottopassaggi sono un piccolo mondo che consente l’attraversamento sicuro di grandi arterie, senza pregiudizio per il corretto scorrere del traffico veicolare, ma anche la presenza di piccoli punti vendita di ogni sorta (abiti, libri, edicole). A Napoli i pochissimi sottopassaggi presenti sono chiusi e forse anche ricettacolo di immondizia; i sottopassaggi che collegano funicolari e metropolitane sono spogli sia di tabelloni pubblicitari, che porterebbero soldi ai gestori delle metropolitane, sia di quel particolare micromondo che non sarebbe poi così cattivo.
9 lug 2008
Gli ingenui e le persone bene educate.
Si dice che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: diciamo che si adegua bene alla categoria degli scemi per non andare alla guerra. Mentre gli ingenui non sentono solo perché hanno un tappo di cerume nelle orecchie e non se ne accorgono: quando va qualcuno a toglierglielo allora sentono perfettamente, talvolta anche meglio degli altri.
Le persone bene educate sono persone dotate di gentilezza e cortesia nei confronti di chi li circonda e ciò che dicono e ciò che fanno è dovuto solo a queste nobili caratteristiche. Anche qui non deve confondersi. I lecchini utilizzano una finta cortesia per ottenere un risultato reale. Girato l’angolo non esiste più nulla di quella finta cortesia, più nulla del personaggio, talvolta banale, talvolta perennemente in tiro ma sempre irritante, che si sono creati, anche se il risultato reale così ottenuto rimane. E allora occorre capire che le persone bene educate sono tali perché non si aspettano nulla in cambio, magari se non la stessa educazione forse, ma certo non sono così in modo interessato.
È raro, per fortuna, che questi soggetti possano far strada nel lungo termine, anche se talvolta succede. Ma spesso e volentieri succede proprio l’effetto contrario: quelli più lecchini possano rimanere impelagati e non ottenere nessun vantaggio, nessuna promozione, nessuno scatto di carriera: semplicemente perché magari chi non li ha più in un rango sottoposto rischia di perdere qualcuno da schiavizzare.
L’immagine che mi viene in mente è quella anche un po’ paradossale di Fantozzi 2000, la clonazione: Fantozzi è morto ed il mega direttore, insieme ad altri decide di clonarlo perché non esistono più lecchini come lui, anzi i dipendenti ormai pretendono pure i loro diritti. Ecco il ragionier Fantozzi è sempre stato impiegato sfigato e servile. Ma se mai ha fatto strada è per il servilismo non certo perché sfigato.
7 lug 2008
Le impronte ai bambini rom.
In Italia vige il principio di uguaglianza, in base al quale le situazioni uguali vanno regolate in modo uguale, e le situazioni diverse in modo diverso. Il giudice, o il legislatore non possono valutare due situazioni uguali distinguendole solo per l’etnia, o la religione o nei casi previsti dall’articolo 3 della Costituzione. Tale principio è previsto anche dalle leggi europee, che tra l’altro, in base all’articolo 117 della Costituzione, hanno pieno valore nel nostro ordinamento per espresso riconoscimento costituzionale. Cioè è la legge fondamentale del nostro stato che dice questo, non è che ce lo si inventa dalla sera alla mattina.
In base a questo, stabilire con le impronte digitali un censimento, anche se io la chiamerei schedatura, dei bambini rom, che sono cittadini europei, potrebbe seriamente esser considerata una violazione del principio di uguaglianza, in quanto sono sottoposti ad un dovere (farsi censire) che altri cittadini europei non hanno, e ciò solo per la loro etnia. Bene Maroni (Ministro degli Interni del Governo Italiano) sostiene che è per la sicurezza degli italiani, e che vi sono rom che abitano in zone abusivamente. Ma la situazione è un po’ diversa: se i rom commettono reati in Italia è nel pieno diritto/dovere dello Stato italiano perseguire questi delitti. Ma ciò indipendentemente dalla razza, dall’etnia, dalla religione, dalle opinioni politiche eccetera. Il processo deve seguire tutte le garanzie previste dalla legge. Se i rom occupano territori abusivamente è giusto che vengano sgomberati, anche se lo stato italiano ha il dovere di metterli in condizione di abitare, anche in Italia se lo vogliono, in condizioni almeno decenti e legali (articolo 3 comma 2 della costituzione). Analogo discorso vale per l’espulsione dei cittadini dell’Unione Europea è vietato se non per ragioni di pubblica sicurezza.
A questo punto occorre spiegare il ruolo della Commissione Europea (cito dal sito europa.eu): La Commissione è indipendente dai governi nazionali e il suo ruolo consiste nel rappresentare e tutelare gli interessi dell’UE nel suo insieme. È suo compito elaborare proposte per nuove leggi europee da sottoporre al Parlamento europeo e al Consiglio. Quindi giacché il principio di uguaglianza è regolamentato anche da norme comunitarie, la Commissione Europea ha tutto il diritto di intervenire se uno Stato viola tale (o qualche altra) norma. Come è avvenuto per il caso delle frequenze televisive la Commissione può in primo luogo aprire una procedura di infrazione se ritiene che uno Stato stia violando il trattato, per approfondire la questione e per capire se i trattati vengono violati. In secondo luogo se la chiusura della procedura di infrazione conferma la violazione e ciò non basta a far correggere il tiro allo Stato, si può deferire la questione alla Corte di Giustizia. Il Parlamento, invece, di comune accordo con la Commissione Europea ed il Consiglio può adottare una direttiva, rivolta ad un singolo Stato, la quale direttiva avrà efficacia vincolante per lo Stato.
Tutto quanto detto finora, per quanto in apparenza semplice, ha alcune complicazioni: dunque, ogni cittadino dell’Unione Europea può circolare e soggiornare dove e come crede entro i confini europei, senza limitazioni di trattamento che violino il principio di uguaglianza. Ma è soggetto ad alcuni limiti temporali: fino a tre mesi di permanenza può circolare per tutta l’UE senza problemi purché abbia un documento valido con sé. Dopo i tre mesi si può circolare e soggiornare solo per motivi di lavoro autonomo o subordinato: se sei l’avvocato italiano di un’azienda in Germania o se sei un dipendente di una società in Spagna puoi soggiornare e circolare per più di tre mesi. Devi essere studente, oppure devi essere un familiare di un cittadino dell’Unione che lavora o che è studente per esempio. Il diritto di soggiorno permanente si acquisisce dopo cinque anni. Ma soprattutto si deve stabilire se hai di che sopravvivere.
Tutto ciò in teoria è facilissimo ed è giustissimo, ma in pratica se non ho un controllo doganale (che non c’è all’interno dei confini dell’Unione Europea) i periodi di tempo sono molto più difficili da individuare: che ne so quando sei entrato e quando sei uscito? E soprattutto perché? E che ne so io se hai di che sopravvivere?
Tornando alla questione da cui siamo partiti, dubito che i rom siano qui per turismo, ma di sicuro nessuno tra i rom, attualmente, ha il diritto di soggiorno permanente dopo cinque anni, in quanto la Romania è entrata nell’UE nel 2007.
In conclusione per contemperare il principio di uguaglianza con la tutela della pubblica sicurezza e con le norme comunitarie basterebbe applicare le leggi dello Stato italiano e la normativa europea: chiunque commetta abusi, reati o qualunque cosa vietata deve essere punito, senza distinzioni che violino il principio di uguaglianza. Esercitare un controllo sulla generalità di persone che, fino a prova contraria, non hanno commesso crimini potrebbe secondo me, seriamente configurarsi come un abuso dei diritti di tutela dei singoli stati. Fermo restando che a mio avviso la libera circolazione ed il libero soggiorno delle persone merita una maggiore regolamentazione, almeno finché continueranno a coesistere Stati nazionali ed unione europea
Un particolare ringraziamento va ad Ennio Buonocore, carissimo amico che affettuosamente ed in modo prezioso mi ha aiutato per migliorare questo post. Spero di non aver abusato troppo della sua disponibilità.
2 lug 2008
Libera Ingrid Betancourt con altri 14 ostaggi.
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Non dimenticare il passato, vivi nel presente e pensa al futuro.
Un padre che si dimentica delle problematiche di quando era figlio, inevitabilmente avrà qualche problema a rapportarsi col proprio di figlio. Così come un insegnante che dimentica di quando era studente. Magari valuterà l’alunno senza tener conto di tutte le problematiche che si possono inevitabilmente incontrare nel preparare una materia e nel sostenere un esame. Ma se non si aggiornerà rimarrà ancorato a standard anacronistici.
Solone diceva una cosa saggia: per saper comandare occorre saper obbedire. Ma mi permetto di aggiungere che occorre non dimenticarlo, perché dimenticare equivale, sotto il profilo dei risultati, a non sapere.
In quanto al pensare al futuro è semplicemente un modo di ricordarsi sempre che per ogni azione che si compie si assiste ad una reazione, e non occorre meravigliarsene. Occorre saper prevedere, nella maggior parte delle volte almeno, cosa può accadere, almeno un ventaglio di opzioni. Poi è ovvio che gli errori capitano a tutti e non si oretende la perfezione: mai perfetto posso essere, provo almeno ad avvicinarmici provando a migliorare laddove è possibile, il mio operato.